Gli esordi dell’Associazione di Psicologia Cattolica
Le origini dell’Associazione di Psicologia Cattolica risalgono al sodalizio tra Stefano Parenti e Roberto Marchesini. I due psicologi milanesi si ritrovano sulla necessità di ricercare e costruire un’unità tra la vita personale e quella professionale, ovvero tra la fede e la psicologia.
“Per chi, come il sottoscritto, è psicologo e psicoterapeuta cattolico – scrive Marchesini nella prefazione al libro di Rudolf Allers, Psicologia e cattolicesimo -, un rischio è sempre incombente. Il rischio è quello di scindersi, ossia di essere cattolico nella preghiera quotidiana, nella frequenza ai sacramenti, nel tentativo di attuare la dottrina sociale della Chiesa dove ve ne sia la possibilità; ma di chiudere tutto questo fuori dalla stanza di terapia”.
La strada per l’unità comporta tre passaggi:
- il recupero della tradizione,
- il confronto con le impostazioni contemporanee,
- il tentativo teorico e pratico di una psicoterapia cattolica.
Recuperare la tradizione significa studiare appassionatamente ciò che la Chiesa, in più di due millenni di storia, insegna sull’uomo. Una “psicologia cattolica” che non solo viene trascurata dalle università (anche cattoliche) ma persino negata, come attesta uno dei manuali più diffusi: “Per molti secoli il pensiero umano occidentale ha escluso che l’uomo potesse essere oggetto di indagine scientifica. […] Questa impossibilità affermata di studiare l’uomo è tipica del pensiero cristiano medievale. […] Il pensiero medievale è infatti del tutto alieno dallo studio dell’uomo, di cui nega addirittura la possibilità” (Riccardo Luccio in P. Legrenzi, Storia della psicologia, Il Mulino, Bologna 1980, p. 40).
E’ proprio al medioevo che Marchesini e Parenti volgono lo sguardo, quell’età “di mezzo” ritenuta oscura dal mondo moderno, in cui invece brillano per i cristiani delle testimonianze luminosissime, al cui vertice c’è il maestoso contributo di San Tommaso d’Aquino.
Il Dottor Communis della Chiesa offre una sintesi ordinata delle conoscenze precedenti (dalle filosofie greche alle mirabili intuizioni dei Padri della Chiesa) secondo uno stile ed una impostazione imperniata sulla ragione, che ben si adatta ai tempi moderni. “In Tommaso d’Aquino si incontra un sistema psicologico da cui si può probabilmente apprendere di più che dalla gran parte degli attuali manuali di tale disciplina”. A dirlo non è qualche teologo tradizionalista, ma un insospettabile (ed onesto) Erich Fromm (Psicologia per non psicologi, p. 81).
Un’antropologia tomista
La lettura dell’antropologia tomista avviene sia direttamente, sui testi della Summa Theologiae, sia con l’apporto di alcuni autori contemporanei, come i discorsi di Papa Pio XII in materia di psicologia e la teologia del corpo di Giovanni Paolo II. Si tratta di contributi che propongono dei giudizi sulle impostazioni contemporanee. Pio XII mise in guardia contro l’atteggiamento di fondo degli psicologi moderni:
“Qualcuno ha pensato di dover accentuare l’opposizione tra metafisica e psicologia. Ben a torto! Lo stesso psichismo appartiene al dominio dell’ontologico e del metafisico”
(Udienza del 15 aprile 1953, ai partecipanti al V Congresso Internazionale di Psicoterapia e di Psicologia Clinica).
Giovanni Paolo II evidenziò la diversa antropologia sottesa alle correnti del XX secolo: “la visione antropologica, a partire da cui si muovono molte correnti nel campo della scienza psicologica nel mondo moderno, è decisamente, nel suo insieme, inconciliabile con gli elementi essenziali dell’antropologia cristiana” (L’incapacità psichica e le dichiarazioni di nullità matrimoniale, Discorso al tribunale della Rota Romana, 5/2/1987).
Marchesini e Parenti studiano approfondiscono i (pochi) autori che già hanno percorso i loro passi: prima di tutto Rudolf Allers, il “gigante sconosciuto”, ma anche Anna Terruwe e Conrad Baars, e più recentemente Magda Arnold.
Nel 2010 il blog Psicologia e Cattolicesimo
Il blog Psicologia e Cattolicesimo, che aprono il 17 Giugno 2010 e su cui pubblicano traduzioni, articoli e recensioni, è lo strumento con cui entrano in contatto con altri professionisti italiani e dialogano con alcune realtà internazionali.
La prima è quella che definiranno la “scuola argentina“, ovvero un gruppo di docenti universitari e professionisti che, radunatisi attorno a padre Ignacio Andereggen, tentano anch’essi una declinazione contemporanea della psicologia tomista: Martin F. Echavarria, all’Università Abat Oliba di Barcellona, Zelmira Seligmann, all’Università Cattolica di Buenos Aires, Patricia Schell, Pablo Lego ed altri. In un secondo momento approfondiscono il modello dell’Institute for psychological science, di Arlington negli USA (ora Divine Mercy University) che ha in Paul Vitz il principale esponente.
Più recentemente entrano in contatto con la Fondacion CEyTEC (Centro de Estudio y Tratamiento de Enfermedades de la Conducta) in Argentina, e con l’Asociación de Psicología Integral de la Persona in Cile. Con molte di queste personalità, specialmente padre Ignacio Andereggen, Martin Echavarria e Marcos Randle (del CEyTEC) i contatti si fanno stretti e continuativi.
Nel 2017 il laboratorio di Psicologia Cristiana
Il 18-19 Febbraio 2017 Stefano Parenti viene invitato a prender parte ad un convegno dal titolo “Psicologia della felicità e Principio Nuziale”, organizzato da Mistero Grande e dall’associazione Ingannevole come l’amore ad Assisi. Nel suo intervento argomenta a favore della necessità di un’associazione di professionisti e di una rivista, quali strumenti per una presenza cattolica nel mondo della psicologia.
Si tratta di una proposta che si sposa appieno con l’esigenza formulata allo stesso tavolo da don Renzo Bonetti di terapeuti cattolici che aiutino le realtà associative della Chiesa impegnate nella pastorale dei laici, ovvero delle famiglie, dei matrimoni e dei lavoratori. Assieme ad Alberto D’Auria, psicoterapeuta referente di Mistero Grande, e Mimmo Armiento, psicoterapeuta di Ingannevole come l’amore, nasce il Laboratorio di psicologia cristiana e la rivista Metanoeite, di cui Parenti si assume la direzione.
Il Laboratorio non è una vera e propria associazione, ma un movimento di persone – circa un centinaio, di cui un buon numero psicologi e psicoterapeuti – che si ritroverà per i due anni successivi nuovamente ad Assisi (presso la Domus Pacis dei Francescani della Porziuncola).
I convegni del 2018 e del 2019 vedono la partecipazione di diversi autori già legati a Psicologia e cattolicesimo, come padre Ignacio Andereggen, Zelmira Seligmann, Marcos Randle, e lo stesso Roberto Marchesini.
Nel 2018 il primo corso di psicologia Cattolica
Nel 2018 organizzano la prima edizione del Corso di Psicologia Cattolica, a Milano (ve ne era già stato un altro, con un taglio culturale, presso la sede de Il timone nel 2012). Tra gli iscritti, che giungono da tutta Italia, vi sono alcuni giovani professionisti dell’area milanese coi quali i rapporti si intensificano nel corso dei mesi, sino a stabilirsi in un ritrovo abituale, ogni settimana, in cui leggono e commentano assieme la Somma Teologica, condividono i libri e discutono dei “casi clinici”. Da questo nucleo milanese partirà l’opera di costruzione dell’Associazione.
La fondazione dell’associazione
Nel 2019 inizia un lungo iter di elaborazione dello statuto di quella che sarà l’Associazione di Psicologia Cattolica. Vengono coinvolti una decina di professionisti che delineano quattro finalità (articolo 2, punto 2 dello Statuto):
FAVORIRE L’UNITÀ TRA VITA PERSONALE – IN PARTICOLARE TRA LA FEDE IN GESÙ CRISTO NELL’OBBEDIENZA ALLA CHIESA CATTOLICA – E LA VITA PROFESSIONALE DEI CATTOLICI CHE OPERANO IN AMBITO PSICOLOGICO.
PROMUOVERE UNA PSICOLOGIA INTEGRALE DELLA PERSONA, FONDATA SU UN’ANTROPOLOGIA COERENTE CON GLI INSEGNAMENTI DEL MAGISTERO DELLA CHIESA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA FILOSOFIA TOMISTA ED AI CONTRIBUTI DEI SOMMI PONTEFICI IN MATERIA DI PSICOLOGIA.
CONTRIBUIRE AD UN RINNOVAMENTO DELLE SCIENZE PSICOLOGICHE, ATTRAVERSO (A) LA RISCOPERTA E L’ADEGUATA VALORIZZAZIONE DEL LASCITO DELLA TRADIZIONE CRISTIANA, NONCHÉ (B) UN VAGLIO CRITICO DELLE IMPOSTAZIONI CONTEMPORANEE ANCHE ATTRAVERSO UNA RILETTURA STORICA DEGLI EVENTI COMUNEMENTE DIVULGATI.
ORGANIZZARE MOMENTI AGGREGATIVI DI FORMAZIONE E DI CONDIVISIONE DELLE ESPERIENZE PER CONTRASTARE L’ISOLAMENTO A CUI POSSONO ESSERE SOGGETTI I PROFESSIONISTI CATTOLICI (PSICOLOGI, MEDICI, PSICOTERAPEUTI, COUNSELOR, EDUCATORI, INSEGNANTI, ECC.).
Il 5 Febbraio 2019 i Soci Fondatori firmano l’Atto Costitutivo e il 13 Febbraio l’Associazione viene ufficialmente registrata. Se vuoi iscriverti all’associazione puoi registrati e fare domanda qui
Il logo
Il logo scelto come simbolo dell’Associazione raffigura un cerchio di colore verde acqua con all’interno un pesce stilizzato ed una croce ricurva.
Il verde acqua rappresenta il colore della speranza, che si unisce all’azzurro, un colore solitamente utilizzato per indicare la Beata Vergine Maria.
Il pesce è il simbolo utilizzato dai primi cristiani: l’ἰχθύς (che in greco antico significa proprio “pesce”) è l’acronimo di Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore.
Sant’Agostino lo descrive in questo modo: “Se unisci le prime lettere delle cinque parole greche che sono ‘Ιησοῦς Χριστός Θεoῦ Υἱός Σωτήρ, e significano Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore, si avrà ΙΧΘΥΣ, cioè pesce, termine con cui simbolicamente si raffigura il Cristo perché ebbe il potere di rimanere vivo, cioè senza peccato, nell’abisso della nostra mortalità, simile al profondo delle acque” (De civitate Dei XVIII, 23).
Cristiani perseguitati ieri e oggi
Durante le persecuzioni dei primi secoli i cristiani erano soliti utilizzare la figura del pesce (così come del xi-rho e dell’àncora) per riconoscersi in modo discreto, nascondendo ai persecutori l’appartenenza alla comunità ecclesiale. Diversi “pesci” si trovano nelle catacombe romane San Callisto, San Domitilla, San Sebastiano) e napoletane (San Gennaro e Sant’Eusebio): indicavano il luogo di ritrovo e di sepoltura dei martiri.
Come allora anche oggi i cristiani sono perseguitati. In particolare gli psicologi, le cui idee in tema di sessualità, di moralità e più in generale di umanità, vengono fortemente osteggiate dalla cultura laicista ben presente nella categoria professionale e, talvolta, nelle sue istituzioni.
Il Patrono
L’Associazione si pone sotto la protezione e chiede l’intercessione di San Tommaso d’Aquino, Dottore Comune della Chiesa (Doctor Communis) e di umanità (Doctor Humanitatis).