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Tra approfondimenti scientifici, testimonianze e l’immancabile torta di Mariella, ha preso avvio sabato 15 Marzo la prima giornata del corso avanzato “Non è un caso”.

Al mattino la professoressa Mercedes Palet, già docente presso l’Università Abat Oliba di Barcellona e psicoterapeuta in Svizzera, ha tenuto una lezione sulla declinazione nella clinica dei principi dell’antropologia tomista. La prudenza, le inclinazioni naturali, le ferite emotive e la ribellione alla realtà, le quattro passioni fondamentali, l’ordine degli amori e le quattro corde del cuore umano (paternità, filiazione, sponsalità, fraternità) sono alcune delle categorie derivanti dalla Tradizione utili alla terapia.

Nel pomeriggio le psicologhe Francesca Colangelo e Nadia Proietti hanno presentato due “casi clinici”, evidenziando come le categorie della Psicologia Integrale della Persona le abbiano aiutate ad inquadrare i pazienti e ad impostare il successivo lavoro terapeutico. È seguita una vivace discussione.

A seguire due interventi sul tema della disforia di genere negli adolescenti, il primo una testimonianza a cura di Maia Cavazzana, vice-presidente di Generazione-D, al quale è seguito l’insegnamento di don Alberto Frigerio, medico e bioeticista.

Il percorso, volto a creare un gruppo coeso e formato sulla Psicologia Integrale della Persona, proseguirà nei prossimi mesi con due incontri online e si concluderà con un ultimo incontro in presenza a Roma (vedi programma).

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